Una lite tra vicini di casa sfociata in presunta aggressione omofoba. L’episodio si è verificato a Vallefiorita e lo denuncia pubblicamente anche Rifondazione comunista-Sinistra europea della Calabria, insieme a quello di Livorno e a quello regionale della Toscana (poiché nella vicenda è coinvolta indirettamente anche una donna di Livorno). Vittima dell’aggressione una iscritta e militante di Rifondazione la quale, mentre si trovava sul terrazzo della sua abitazione e parlava telefono con l’amica di Livorno, si è sentita rivolgere, da parte del vicino di casa che.....................
giovedì 27 maggio 2021
Furibonda lite tra vicini «lesbica, schifosa, ti dovrebbero ammazzare». testata a una donna che finisce in ospedale.
Una lite tra vicini di casa sfociata in presunta aggressione omofoba. L’episodio si è verificato a Vallefiorita e lo denuncia pubblicamente anche Rifondazione comunista-Sinistra europea della Calabria, insieme a quello di Livorno e a quello regionale della Toscana (poiché nella vicenda è coinvolta indirettamente anche una donna di Livorno). Vittima dell’aggressione una iscritta e militante di Rifondazione la quale, mentre si trovava sul terrazzo della sua abitazione e parlava telefono con l’amica di Livorno, si è sentita rivolgere, da parte del vicino di casa che.....................
martedì 25 maggio 2021
lunedì 24 maggio 2021
Catanzaro la politica vuole il Sant'Anna Hospital morto e sepolto. Il TAR per la terza volta da torto all'Asp che rifiuta l'accreditamento.
IL Tar Calabria ha annullato la delibera dell'Asp di Catanzaro con la quale l'azienda ha deciso di non contrattualizzare il Sant'Anna Hospital adducendo come motivazione l’indagine penale “Cuore matto” e la mancanza di accreditamento per l’anno 2020.
«Ancora una volta, è la terza volta in pochi mesi, i giudici del Tar Calabria - ha evidenziato il presidente del Cda, Gianni Parisi - annullano, con sentenza n.1079/2021, un provvedimento dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ritenuto evidentemente illegittimo. Il nostro legale di fiducia avv. Alfredo Gualtieri ci ha appena informato che il Tar Calabria con sentenza depositata in data odierna, spiega, con dovizia di particolari, i motivi per i quali la deliberazione n.443 del 13/04/2021 -a firma dei commissari straordinari Gullì, Musolino, Latella e dei direttori amministrativo Marchitelli e sanitario Lazzaro - è da ritenersi non legittima! I giudici del Tar chiariscono a lettere cubitali che "…in particolare va smentita la circostanza che la ricorrente fosse priva di accreditamento nel 2020…" ed ancora "…come si evince dal Dca del Commissario ad Acta dott. Guido Longo n. 43/2021, alla scadenza del triennio ha avuto luogo un lungo iter per il rinnovo dell’accreditamento frastagliato da molteplici incombenti istruttori e culminato con il predetto Dca 43/2021…che costituisce il rinnovo dell’accreditamento del 2014 ed è inoltre, un provvedimento idoneo a creare un’eccezionale saldatura con l’accreditamento antecedente, onde non penalizzare la struttura per un improprio prolungamento dell’iter procedimentale. Tanto si ricava dalla motivazione del Dca, che riporta la circostanza che la struttura ha presentato l’istanza di rinnovo entro il termine dell’art. 11, comma 7, l.r. 24/2008 (ossia il giorno 1 agosto 2015) e sintetizza i complessi accertamenti e interlocuzioni che ne sono conseguiti. Tanto trova conferma anche nel pregresso comportamento dell’Asp, che, sino al 2019, ha concluso i contratti per la regolamentazione delle prestazioni sanitarie sulla scorta dell’accreditamento originario". Così si esprimono i giudici in maniera netta ed inequivocabile sulla “asserita” mancanza di accreditamento ripetutamente sbandierata dall’Asp per evitare colpevolmente il pagamento delle prestazioni per l’anno 2020. In relazione alla teoria messa nero su bianco dall’Asp con la delibera, oggi annullata, che in presenza di un’indagine la contrattualizzazione per l’anno 2020 resti sub judice, così recita la Sentenza "…anche la pendenza del procedimento penale risulta inconferente rispetto alla decisione assunta…"».
In merito, infine, al mancato utilizzo dell’Utic, «anch’esso utilizzato dall’Asp per non procedere alla contrattualizzazione 2020, i giudici dopo averne motivato le ragioni così si esprimono "…non è perciò consentito all’Asp addurre la pregressa inoperatività dell’Utic quale impedimento all’accreditamento e, di conseguenza, alla contrattualizzazione, perché ciò significherebbe disapplicare il Dca n. 43/2021, con evidente sconfinamento nelle competenze di altra autorità". Concludono i Giudici scrivendo che "…resta fermo il dovere dell’A.S.P. di rideterminarsi in ordine alla eventuale contrattualizzazione della struttura ricorrente, in osservanza della sentenza n. 460/2021". Ciò detto e preso atto che le ragioni da noi sempre sostenute trovano adesso ripetuta “grazia” presso il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria, ci attendiamo che l’ASP proceda tempestivamente alla soluzione della problematica per l’anno 2020, che come è facilmente comprensibile ha creato e continua a creare grave danno e pregiudizio a Villa S. Anna SpA, ai suoi dipendenti, ai collaboratori oltre che pregiudicare i livelli di assistenza sanitaria per i tanti pazienti che a causa di un prolungato atteggiamento ostativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro non riescono a curarsi».
Secondo il presidente del Cda «è di solare evidenza che le istanze del S. Anna meritino maggiore attenzione presso gli uffici Asp e perciò attendiamo che i responsabili provvedano nel giro di pochissimi giorni a contrattualizzare la struttura anche per il 2021. Struttura che, a causa di un atteggiamento palesemente vessatorio, ha visto, fin dal 23/12/2020, fortemente compromessa la propria attività con gravissimo rischio per la continuità aziendale. È appena il caso di sottolineare come da tali atteggiamenti derivino, così come abbiamo già avuto modo di documentare nelle sedi opportune, danno economico per la Villa S. Anna SpA; “danno erariale” per le casse del Servizio Sanitario Regionale; danni morali ed economici incalcolabili per le centinaia di pazienti costretti a trasferirsi, con intera famiglia, fuori sede per ricevere i trattamenti sanitari che S. Anna non ha................
giovedì 20 maggio 2021
Catanzaro sull'inchiesta "Gettonopoli" il comune pronto a costituirsi parte civile
Il 24 giugno davanti al gup del Tribunale di Catanzaro
si aprirà l’udienza preliminare per gli indagati nel procedimento sui presunti rimborsi illeciti ottenuti da alcuni consiglieri comunali di Catanzaro per la presenza nei lavori delle sedute delle commissioni consiliari.(Leggi QUI e QUI l'inchiesta sul comune di Catanzaro) In quell’occasione in aula dovrebbe presentarsi anche l’avvocato dell’amministrazione comunale. Nella prossima riunione di Giunta infatti su proposta dell’assessore comunale all’Avvocatura Danilo Russo dovrebbe essere votata la delibera per la costituzione di parte civile dell’ente nel procedimento nato dall’inchiesta Gettonopoli.
La Procura di Catanzaro ha chiesto il processo per 12 tra consiglieri e loro sodali che devono rispondere, a vario titolo, di truffa aggravata, uso di atto falso, falsità ideologica e falsità materiale. In particolare la richiesta di rinvio a giudizio riguarda i consiglieri Andrea Amendola, Tommaso Brutto (che si è dimesso), Enrico Consolante, Sergio Costanzo, Giovanni Merante, Libero Notarangelo (anche lui si è dimesso), Antonio Trifiletti.
Gettonopoli, decisa l’archiviazione per 4 consiglieri
Decisa l’archiviazione per Demetrio Battaglia (difeso dall’avvocato Amedeo Bianco), Gianmichele Bosco (difeso dall’avvocato Sergio Rotundo e Mariantonietta Iorfida), Nicola Fiorita (difeso dall’avvocato Danilo Iannello) ed Eugenio Riccio (difeso dall’avvocato Antonio Lomonaco), attuali ed ex consiglieri comunali di Catanzaro, che risultavano indagati nell’inchiesta Gettonopoli, riguardante la percezione dei gettoni di presenza alle commissioni consiliari di Catanzaro. Gli indagati sottoposti ad interrogatorio hanno depositato «documentazione difensiva dal cui...... esame è derivata una plausibile ricostruzione alternativa residuando solo marginali irregolarità».
giovedì 13 maggio 2021
Catanzaro; chiesto il processo per sei ginecologi del "Pugliese" per false diagnosi per dirottare i pazienti in cliniche private.
Pazienti dirottate verso cliniche private per effettuare la procreazione assistita, cartelle cliniche falsificate per non far pagare farmaci e ticket, un danno alle casse del sistema sanitario pubblico che sfiora il milione di euro. Ieri il pm Domenico Assumma, nel suo intervento davanti al gup del Tribunale di Catanzaro, ha confermato le accuse per sei ginecologi dell’ospedale Pugliese-Ciaccio, finiti sotto inchiesta a vario titolo per abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa. Il sostituto procuratore, concludendo il suo intervento, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per:..................
mercoledì 12 maggio 2021
Catanzaro ennesima truffa dello specchietto. Un povero 91enne vittima del raggiro denuncia tutto e fa arrestare un 42 enne
Una truffa ricorrente, quella dello specchietto, cui spesso sono vittime persone anziane. Gli autori di questo tipo di reato seguono sempre uno stesso copione, riuscendo a carpire la buona fede dei malcapitati. Lo scorso 4 maggio, a Feroleto Antico, un signore di 91 anni è caduto nel raggiro ad opera di un 42enne, mentre stava tornando a casa dopo aver prelevato la sua pensione e quella della moglie all’Ufficio Postale. Durante il percorso veniva sorpassato da un’autovettura che, dopo avergli provocato un leggero urto, si fermava in una piazzola, facendo segno all’anziano a fare altrettanto. Qui il 42enne accusava la vittima di avergli rotto lo specchietto, e pretendeva l’immediato risarcimento del danno. L’anziano, in buona fede sia pur non convinto di aver effettivamente causato il danno, gli consegnava 100 euro, ai quali ne aggiungeva altri 400, cedendo all’insistenza dell’altro.
Dopo l’accaduto, l’anziano signore tornava a casa e raccontava l’accaduto ai familiari, i quali avvisano la locale Stazione dei Carabinieri, che diramava le ricerche del malfattore alle Centrali Operative, con la descrizione dell’uomo e dell’autovettura utilizzata, un’Audi A3. Dopo un’ora dalla segnalazione, gli Agenti della Sezione Volanti della Questura di Catanzaro, riuscivano a rintracciare l’auto del malvivente nei pressi del porto di Catanzaro Lido, in
un accampamento di nomadi provenienti da Noto, comune siciliano di residenza dell’intestatario dell’auto che si stava ricercando. All’interno di una roulotte, vicina all’Audi A3, i poliziotti trovavano un uomo corrispondente alla descrizione fornita e la moglie che, sin da subito palesavano insofferenza al controllo, tanto da indurre gli operanti ad eseguire una perquisizione, grazie alla quale, indosso all’uomo, identificato per S.G., residente a Noto, veniva rinvenuta la somma di 485 euro, in sostanza coincidente con quanto consegnato dal 91enne a Feroleto Antico. S.G., gravato da svariati precedenti di polizia, specie in materia di delitti contro il patrimonio, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata e munito di foglio di via obbligatorio del Questore di Catanzaro, mentre la somma recuperata veniva restituita alla vittima.
martedì 11 maggio 2021
Un intreccio perverso di malaffare tra politica e ndrangheta; confermate le accuse a Tomasso Brutto e figlio, notaio Guglielmo, Francesco Talarico in tutto sono 85 persone indagate nell'operazione "basso profilo"
Un intreccio perverso tra politica e affari e sullo sfondo i clan della ‘ndrangheta calabrese. Il quadro che emerge dall’inchiesta Basso Profilo coordinata dalla Dda di Catanzaro. Ieri gli inquirenti hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 85 persone. Tra questi spiccano i nomi del segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa e dell’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico. Entrambi devono rispondere di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Cesa secondo l’accusa «d’intesa con Talarico» si sarebbe impegnato ad appoggiare il gruppo guidato dall’imprenditore catanzarese Antonio Gallo «per soddisfare le mire dei sodali nel campo degli appalti, proponendosi di fornire indicazioni su soggetti incardinati in enti pubblici, in società in house e anche in Albania».
Talarico come candidato alle elezioni politiche del 2018, avrebbe offerto il suo appoggio, «in cambio di un consistente pacchetto di voti, per introdurre Gallo e Pirrello in ambienti politico-istituzionali nazionali». A Talarico viene contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso sempre in relazione alla candidatura alle elezioni politiche del 2018. Tra gli indagati ci sono anche l’ex consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto (sempre dell’idc) e suo figlio Saverio che è stato assessore al Turismo del Comune di Simeri Crichi. Personaggio centrale dell’inchiesta è un ufficiale della Guardia di Finanza Ercole D’Alessandro che avrebbe fornito informazioni riservate ai membri dell’associazione. Confermate le accuse anche al notaio catanzarese Rocco Guglielmo e all’ex presidente di Confindustria Giovani di Crotone Glenda Giglio, mentre nell’avviso notificato oggi compare il nome dell’avvocato Claudio Larussa. L’operazione scattò il 21 gennaio scorso e portò a 50 misure cautelari. Ora gli indagati avranno venti giorni per .........
lunedì 10 maggio 2021
Il famoso 66enne di Catanzaro accusato di assenteismo per 15 anni, presenta corposa memoria difensiva alla Procura
Salvatore Scumace, l’uomo indagato con l’accusa di aver disertato per 15 anni il suo posto di lavoro all’azienda ospedaliera di Catanzaro, passa al contrattacco. La vicenda era venuta alla luce nei giorni scorsi, quando la Guardia di Finanza del capoluogo calabrese aveva notificato sette avvisi di garanzia. Gli avvocati dell’interessato, Gregorio Viscomi e Giuseppe Pignanelli, difensori dell’uomo, oggi hanno reso noto che per conto del loro assistito, «stante il clamore mediatico che sta interessando la vicenda», hanno depositato stamane alla segreteria della Procura della Repubblica una memoria.
Scumace, spiegano, «ha inteso portare a conoscenza del P.M. fatti e circostanze non rinvenuti negli atti di indagine, attraverso corposa produzione documentale e file audio-video, che forniscono una chiave di lettura aderente alla realtà, auspicando così di chiarire la propria posizione dinanzi all’Autorità Giudiziaria che sarà chiamata a valutare la fondatezza delle accuse mosse». L'iniziativa, spiegano i due avvocati, si è resa necessaria in quanto, dal giorno in cui è stata resa nota la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, Scumace «è perennemente inseguito da cronisti e cameramen che di fatto lo costringono a non.....venerdì 7 maggio 2021
Catanzaro; Il ruolo dei Lobello cerniera tra politici e criminalità locale durata oltre un ventennio.
Un’impresa “cerniera” tra la criminalità organizzata e il mondo dell’economia e della politica locale. Così le indagini da quasi un ventennio descrivono il ruolo della famiglia Lobello.
Già nel 2000 con l’operazione Squarcio emergeva il ruolo dei Lobello. In un cantiere di inerti del gruppo imprenditoriale si svolse «un summit interprovinciale di ‘ndrangheta». L’incontro avrebbe avuto come oggetto i tentativi di infiltrazione nei lavori di ristrutturazione dell’autostrada Salerno Reggio Calabria e sarebbero stati presenti i rappresentanti di una famiglia mafiosa di Gioia Tauro. Durante l’operazione Ghibli invece gli investigatori rilevarono come Giuseppe Lobello prestasse la propria vettura ad alcuni affiliati per raggiungere i luoghi dei summit ed eludere le indagini. Ma è nel 2007 con l’indagine “Mafia e appalti” che veniva «evidenziato il connubio mantenuto con esponenti di affermate e potenti consorterie criminali e la capacità di permeare all’interno di realtà amministrative e istituzionali godendo di efficaci aderenze». Gli inquirenti si concentrarono sulle «cointeressenze e i legami funzionali tra alcuni gruppi imprenditoriali legati a contesti malavitosi e alcune istituzioni politiche del comprensorio territoriale catanzarese». Il procedimento venne archiviato ma nel provvedimento venne evidenziato che era emersa la vicinanza dell’impresa Lobello alla cosca reggina dei Mazzagatti. Ancora il nome dei Lobello finì anche nell’inchiesta Effetto Domino per un tentativo di estorsione ai danni di due imprenditori per costringerli a cedere in subappalto la fornitura di calcestruzzo per i lavori della ferrovia Catanzaro Lido - Settingiano. Le presunte vittime ritrattarono durante l’incidente probatorio. Stessa cosa fece un altro imprenditore di Stalettì. Per il collegio che ieri ha disposto il sequestro «la ritrattazione delle persone offese può assurgere a indizio di una forza intimidatoria particolarmente elevata da parte dei Lobello».
Il sequestro dei beni riguarda ........
lunedì 3 maggio 2021
Catanzaro; per ben 10 anni era riuscito a ottenere migliaia di euro di fondi pubblici ma nello stesso periodo si trovava sottoposto alla sorveglianza speciale
Era coinvolto nell’inchiesta Borderland della Dda di Catanzaro. Per la Corte dei conti dovrà restituire oltre 120mila euro
Per oltre dieci anni era riuscito a ottenere migliaia di euro di fondi pubblici destinati all’agricoltura nonostante nello stesso periodo si trovasse sottoposto alla sorveglianza speciale e in alcuni casi anche a custodie cautelari. Ora però per Vincenzo Tropea, già condannato in Appello per l’operazione Borderland, è arrivata la sentenza della Corte dei conti che gli intima di restituire all’Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura) oltre 120mila euro. Le indagini, condotte dal Nucleo Antifrode dell'Arma dei Carabinieri, hanno rilevato come Tropea, in seguito della presentazione delle relative domande uniche di pagamento, nonostante le normative vigenti gli vietassero di percepire aiuti da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee, per lo svolgimento di attività imprenditoriali, avrebbe presentato le domande tacendo la sua qualità di persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, traendo così in errore l'Agea e l'Arcea, che gli avrebbero corrisposto contributi comunitari dal..........
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Non sembra esserci pace nel Consiglio comunale. Ieri infatti il consigliere comunale Tommaso Brutto ha annunciato la sua scelta di dimet...