sabato 30 gennaio 2021

Catanzaro la "ndrangheta" dentro gli uffici dell'Asp. le mani su: Onoranze funebri, ambulanze, trasporto sangue e materiale sanitario. Il gup dispone otto rinvii a giudizio

 Regge al vaglio del gup il procedimento nato dall’inchiesta “Quinta Bolgia” con cui la Dda di Catanzaro ha svelato l’infiltrazione delle cosche lametine nella sanità pubblica che ha portato allo scioglimento dell’Azienda sanitaria di Catanzaro. 



Il gup distrettuale del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco ha rinviato a giudizio 8 dei 10 imputati tra persone fisiche e giuridiche, che hanno scelto il rito ordinario. Sono stati mandati a processo: l’allora responsabile del servizio 118 Eliseo Ciccone 69 anni, di Albi; l’imprenditore Pietro Rocca, 66 anni, di Sambiase e le società Croce Rosa Putrino srl; La Pietà Putrino srl; Putrino Service srl; Rocca Servizi sas di Pietro Rocca; Rocca snc di Silvio Rocca; associazione Croce Bianca di Lamezia. Il gup ha invece prosciolto l’ex consigliere del comune di Lamezia Terme Luigi Muraca, 53 anni, Sambiase, codifeso dai legali Anselmo Torchia e Piero Chiodo e Tommaso Antonio Strangis, 57 anni, Sambiase, assistito dal legale Irene Strangis. Secondo l'accusa l'ospedale di Lamezia sarebbe stato controllato da due gruppi imprenditoriali, i Putrino e i Rocca legati alla cosca confederata Iannazzo- Cannizzaro- Daponte. Le due ditte si sarebbero accaparrate negli anni il mercato delle autoambulanze sostitutive del servizio pubblico, delle onoranze funebri, della fornitura di materiale sanitario, del trasporto sangue, escludendo dal mercato le altre ditte, operando attraverso un’illecita concorrenza e cercando di turbare, mediante atti illeciti la ......

mercoledì 27 gennaio 2021

Chiusi 7 negozi in un centro commerciale per Violazioni delle norme anti covid. Servizio di controllo da parte del Comando Provinciale della Guardia di finanza

 

Chiusi 7 negozi in un centro commerciale violata la normativa anti-Covid. Le attività commerciali, spaziano dalla vendita di abbigliamento e biancheria a quella di prodotti per l’elettronica, gioielleria ed articoli per la casa



Ulteriormente intensificati, nell’ultimo periodo, i servizi di controllo economico del territorio da parte del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, mirati anche a verificare il rispetto delle disposizioni attualmente in vigore per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. In tale ambito, lo scorso fine settimana le fiamme gialle della tenenza di Soverato hanno sorpreso 7 esercenti, operanti all’interno di un centro commerciale del comprensorio, che violavano il divieto di apertura imposto dai recenti provvedimenti governativi. pertanto, la chiusura provvisoria delle attività commerciali, spazianti dalla vendita di abbigliamento e biancheria a quella di prodotti per l’elettronica, gioielleria ed articoli per la casa, e comminate sanzioni amministrative (che vanno da un minimo di 400 € ad un massimo di 1.000 €).Sanzionato anche un ulteriore esercizio commerciale operante all’interno della medesima struttura in quanto, benché autorizzato ad operare nei weekend, poneva in vendita prodotti non previsti dalla normativa vigente. Sempre nell’ultimo fine settimana, i finanzieri della tenenza di Soverato hanno sanzionato, inoltre, il titolare di un pub colto a somministrare bevande alcoliche oltre l’orario consentito disponendo, altresì, la chiusura dell’attività commerciale per 5 giorni. Continua così, in maniera costante, l’attività di controllo economico del territorio svolta dalla Guardia di Finanza, finalizzata anche a .....

lunedì 25 gennaio 2021

Catanzaro La sede regionale della Dogana invece che nel Capoluogo verrà ubicata a Gioia Tauro. Il sindaco Abramo ricorda le 2 sentenze del TAR

 «In queste ultime settimane circolano preoccupanti voci secondo le quali il direttore generale delle Dogane e Monopoli Marcello Minenna avrebbe deciso di ubicare a Gioia Tauro la sede regionale calabrese dell’Agenzia. 



Stento a immaginare possibile una soluzione così improbabile, illogica, irrazionale e ancora una volta mortificante nei confronti di Catanzaro, capoluogo della Regione Calabria. Bisogna ricordare a Minenna, e non solo a lui, che questa vicenda ha un excursus abbastanza corposo che dovrebbe indurre chiunque sia dotato di buon senso e senso dello Stato ad assegnare a Catanzaro la sede di tale importante ufficio». Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che ne ha spiegato le ragioni «a beneficio di campanilisti e burocrati che antepongono agli interessi della collettività e delle economie pubbliche, motivazioni dettate da biechi particolarismi».

Secondo il primo cittadino del capoluogo «innanzitutto è positiva l’intenzione di rendere autonoma dalla Campania la nostra Regione in ordine agli uffici sopra menzionati. Nel 2018 lo aveva già messo nero su bianco Giovanni Kessler, l’allora direttore delle Dogane e Monopoli, il quale pensava di creare una macroarea Calabria-Basilicata con sede interregionale a Catanzaro. Le motivazioni addotte si ancoravano primariamente all’uniformità nazionale secondo cui le Direzioni sono ubicate nei capoluoghi di Regione. E poi vi erano ragioni pratiche che attengono alle relazioni istituzionali di enti e uffici coinvolti nella gestione di tale materia. È a Catanzaro che insistono: la Commissione Tributaria Regionale; la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate; la Direzione Regionale Agenzia Demanio; il Comando Regionale della Guardia di Finanzia; il Comando Regionale dei Carabinieri; la Corte dei Conti, il TAR. In pratica tutti gli organismi con cui la Direzione Regionale delle Dogane e dei Monopoli dovrà interfacciarsi sono insediati, ovviamente, nel capoluogo di Regione».

Le sentenze

Abramo ha pure ricordato che «esistono due sentenze del Tar Lazio del 2019, cui erano immotivatamente ricorsi il Comune e la Città metropolitana di Reggio Calabria, che confermano la legittimità dell’indicazione di Catanzaro quale sede interregionale identificata dalla riforma Kessler. I fatti ci dicono purtroppo che a causa di uno sciocco campanilismo in ordine al quale qualcuno ritiene di avere una sorta di diritto divino per rivendicare questo o quell’ufficio, la nostra Regione ha perso quella grande opportunità non solo di rendersi autonoma da Napoli, ma addirittura di inglobare nelle proprie competenze quelle del territorio lucano. E così, in quel marasma, l’ottimo piano messo a punto da Kessler è stato messo da parte, forse per quieto vivere o forse perché maggiori pressioni hanno indotto una parte della politica ad altre scelte: Kessler è stato rimosso dal primo governo Conte e sostituito da Mineo, a sua volta sostituito nel 2020 da Minenna».

L'appello

«Ed è proprio a Marcello Minenna che mi rivolgo, unitamente al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: prima di ufficializzare la scelta insana di cui si vocifera in questi giorni, guardate bene ai fatti, al giusto uso delle risorse, al corretto modo di operare. Scegliete senza condizionamenti e pressioni. Scegliete secondo il criterio della razionalità, del buon senso, del rispetto di regole e consuetudini istituzionali. Scegliete nello stesso modo in cui sono state individuate le altre sedi regionali delle Dogane in Italia: nei capoluoghi di Regione. Siate portatori di correttezza anziché di anomalie. L’unica sede regionale che può ospitare le Dogane e i Monopoli calabresi è Catanzaro. Non può essere diversamente. Spero pertanto che le ..........

sabato 23 gennaio 2021

Catanzaro i Gallo alla conquista dell'Albania con maiali, cliniche e grattacieli.Il ruolo di Tommaso Brutto e suo figlio Saverio assessore del Comune di Simeri Crichi.

 



Da
i grattacieli ai maiali, con le mozzarelle da regalare al capo della polizia di Tirana il sodalizio guidato dall’imprenditore Antonio Gallo era pronto a conquistare l’Albania. Il paese sull’altra sponda dell’Adriatico sarebbe come la «Calabria degli anni 60... c’è da fare tutto... ferrovie...». Gallo dopo essere stato lambito dall’operazione della Dda di Catanzaro “Borderland” inizia a pensare di avviare un’attività imprenditoriale in Albania. Nel progetto inserisce l’allora consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto e suo figlio Saverio assessore del Comune di Simeri Crichi. A mettere il capitale ci avrebbe pensato il “principino” che però aveva l’urgenza di qualcuno che controllasse l’attività investigativa in corso su di lui. I Brutto si presentano con l’uomo giusto: il maresciallo della Guardia di Finanza Ercole D’Alessandro. L’ufficiale delle fiamme gialle inoltre sostiene anche di trovare “entrature” presso enti e ministeri esteri, per garantire il buon fine dell’iniziativa imprenditoriale. Per tale ruolo il militare sarebbe stato retribuito con 30-40.000 euro annuali in “nero”, che il sottufficiale si sarebbe visto recapitare tramite la quota societaria assunta dal figlio Luciano D’Alessandro. Con l’aggiunta di un socio albanese, il gruppo parte alla conquista del paese delle aquile.

Ercole D’Alessandro, finanziere in pensione, che, secondo quanto emerso, gestiva un flusso enorme che va dagli accessi alle banche dati alle notizie confidenziali.

Nelle intercettazioni confluite nei faldoni del procedimento l’ex sottufficiale ricorda i propri trascorsi: dal lavoro con Nicola Gratteri, il capo della Procura che ne ha chiesto l’arresto, al periodo in cui dice di avere lavorato con il giudice Giovanni Falcone, fino all’approdo a Isola Capo Rizzuto. D’Alessandro, spiegano in pm antimafia, “ha intessuto una importante rete relazionale anche con persone di primo piano: magistrati, vertici apicali delle forze di polizia”; ha ricoperto un ruolo nel pool “impegnato in significative operazioni antidroga che hanno interessato la Calabria, altre porzioni del territorio dello Stato e paesi esteri”. Si è guadagnato una fiducia “basata sulla indubbia rilevanza delle operazioni compiute dal Goa di Catanzaro” quando ne faceva parte. Una volta pensionato D’Alessandro non si sarebbe rassegnato continuando a cercare rapporti confidenziali con i suoi ex interlocutori istituzionali e millantando addirittura la possibilità, falsa, di diventare consulente della Procura.   Dalle carte della Dda emerge, poi, la disinvoltura con la quale D’Alessandro discute con l’imprenditore Antonio Gallo – elemento centrale delle carte dell’inchiesta che ha .......

venerdì 22 gennaio 2021

Catanzaro Lido: i legami oscuri di ‘mister 100mila’. Secondo le indagini il 38 enne catanzarese sarebbe al centro di un fitto reticolo di società cartiere necessarie solo a garantire fatture per operazioni inesistenti.



 Lo chiamavano “mister centomila”, un soprannome che Umberto Gigliotta, ufficialmente agente immobiliare, si sarebbe guadagnato grazie alla sua capacità di garantire affari per il clan Trapasso di San Leonardo di Cutro. Per gli inquirenti che hanno condotto l’indagine Basso profilo il 38enne catanzarese sarebbe al centro di un fitto reticolo di società cartiere necessarie solo a garantire fatture per operazioni inesistenti. Nella holding criminale gestita da Gigliotta c’è anche il Mops il noto locale del quartiere Lido centro nevralgico della movida catanzarese. Gigliotta, compare di nozze di Tommaso Trapasso, figlio del boss Giovanni Trapasso, e in contatto con esponenti del clan dei gaglianesi, per gli inquirenti sarebbe il .....

giovedì 21 gennaio 2021

Catanzaro ultimati i lavori dell'Ente fiera nell'ex area Magna Graecia, nel quartiere Lido. Video racconta di tutte le tappe dei lavori.

 


Vi

Con la benedizione e la visita all'opera ultimata, arriva a compimento un intenso lavoro che ha portato alla realizzazione dell'Ente fiera nell'ex area Magna Graecia, nel quartiere Lido. Nel Capoluogo vede la luce un'opera unica nel suo genere in Calabria dove spero, al più presto, potremo organizzare fiere, congressi, eventi di spettacolo. In questo video di due minuti ripercorriamo tutte....

lunedì 18 gennaio 2021

Catanzaro arrestato medico ortopedico Era stato già interdetto dalla Procura per aver falsificato varie rendicontazioni

 Nella giornata odierna, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, su disposizione di questo Ufficio di Procura, hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal dott. Matteo Ferrante, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di Giuseppe Monterosso (classe ’65, di Catanzaro), ortopedico dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.



Il medico era già stato oggetto di indagini, culminate nel marzo dello scorso anno con l’emissione a suo carico della misura cautelare di interdizione dai pubblici uffici o servizi per 12 mesi. Le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore dott.ssa Veronica Calcagno con il coordinamento del Procuratore Aggiunto dott. Giancarlo Novelli e del Procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri, avevano consentito di accertare che il medico aveva falsificato la rendicontazione delle attività di servizio svolte tra marzo 2014 e febbraio 2015 presso l’IRCCS “Humanitas” di Rozzano (MI), ove era stato inviato in comando dall’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro per necessità di aggiornamento professionale e che, una volta rientrato alla sede catanzarese, in molteplici occasioni aveva utilizzato modalità fraudolente per certificare la propria presenza in servizio.

Dagli approfondimenti svolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/Gruppo Tutela Spesa Pubblica della Guardia di Finanza di Catanzaro è ora emerso che nell’agosto del 2020, Monterosso aveva preso parte a una procedura di selezione pubblica indetta dall’ASP di Vibo Valentia, finalizzata al conferimento di un incarico dirigenziale di esperto in ortopedia e traumatologia, dichiarando falsamente di essere in servizio nonostante la misura cautelare (ancora valida) e la correlata sospensione disciplinare emessa dall’Azienda ospedaliera di appartenenza.

La condotta ha, quindi, evidenziato la .................

venerdì 15 gennaio 2021

Catanzaro il tribunale assolve un professore accusato di aver palpeggiato 5 alunne minorenni durante le lezioni.

 È caduta l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di professore un di 51 anni in servizio in un noto istituto scolastico della provincia di Catanzaro. Ad assolverlo è stato il gup del Tribunale di Catanzaro Pietro Carè.


Il docente era accusato di aver palpeggiato cinque alunne minorenni durante le lezioni. L’accusa aveva chiesto per lui 4 anni e 4 mesi di reclusione con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Ad un’alunna, addirittura, secondo il pm, il docente avrebbe sfiorato il seno con il pretesto di mostrarle uno spartito, ad un’altra il fondoschiena e ad una terza i fianchi. Accuse tutte ....

giovedì 14 gennaio 2021

Smaltivano i rifiuti speciali direttamente sui terreni o nel mare. Operazione "Waste Water" dei Carabinieri e finanziari di Catanzaro e Capitaneria di porto

 Una serie di reati ambientali perpetrati sul territorio lametino da imprenditori nel settore dei rifiuti. È quanto emergerebbe dall’operazione denominata “Waste Water” scattata oggi per mano dei finanzieri e dei carabinieri del Noe di Catanzaro, e della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, tutti coordinati dal Procuratore di Lamezia, Salvatore Curcio e dal Sostituto Marica Brucci.



Oltre alla Calabria interessate dal blitz anche le regioni del Lazio, Basilicata e Puglia, dove si stanno eseguendo una misura cautelare personale e reale, emessa dal Gip Emma Sonni, nei confronti di quattro persone, di cui tre amministratori dell’Ilsap Srl e il direttore dello stabilimento produttivo della società.

Si tratta in particolare di: Roberto Martena, di 59 anni, di Roma; Giovanni De Ninno, di 62 anni, di Ferrandina (MT), direttore tecnico pro tempore dell’impianto Ilspa di Lamezia; Leonardo Angelastri, di 38 anni, di Bari; Maurizio Martena, di 56 anni, di Roma; che sono stati colpiti dall’interdizione dell’esercizio di attività imprenditoriale nel settore dei rifiuti.

Tra gli indagati vi è anche un Amministratore Giudiziario nominato dal Tribunale di Napoli nell’ambito di un altro sequestro preventivo nei confronti dell’Ilsap per falsi e truffa ai danni dello Stato.

LE INDAGINI

Con un’articolata indagine - condotta congiuntamente dal Noe di Catanzaro, dalla Guardia Costiera di Vibo e dalla Guardia di Finanza di Lamezia - si sarebbe dunque accertato uno smaltimento illecito dei rifiuti speciali industriali, gli scarti della lavorazione del biodiesel, in uscita dall’impianto di trattamento dell’Ilsap, risultato completamente inattivo.

Le modalità - definite dagli inquirenti come “scaltre e fraudolente” - avrebbero previsto l’uso di una pompa sommersa e di un’altra mobile, con le quali si sarebbero fatti convogliare i rifiuti industriali, accantonati provvisoriamente nelle vasche tal quali, sul nudo terreno che circonda l’impianto, nella condotta fognaria consortile Deca e nei canaloni che confluiscono a mare, nel Golfo di Sant’Eufemia, in questo agevolati dalla mancanza di una mappatura certa delle condotte fognarie nel comune della città della Piana.

Intervenuti prontamente con dei sequestri preventivi dell’impianto di trattamento, dei terreni contaminati e del canalone, per contravvenzioni ambientali, con l’aiuto di un consulente, il Geologo Giovanni Balestri, si sarebbe così dimostrato l’inquinamento delle acque alla foce del Torrente Turrina, dove è stato misurato un saggio di tossicità del 90/100%, in un’area tra l’altro sottoposta a vincolo paesaggistico.

Si sarebbe inoltre accertata la contaminazione dei terreni antistanti allo stabilimento, intrisi dai reflui industriali, dove si sono registrate elevate soglie di concentrazione di idrocarburi pesanti, oltre che di alluminioferro e manganese. Contestato infine il nuovo reato di omessa bonifica. La contaminazione dei terreni sarebbe iniziata nel 2012, mentre l’inquinamento sarebbe in corso almeno da quattro anni.

IL SEQUESTRO

Contemporaneamente ai provvedimenti si sta eseguendo il sequestro preventivo dello stabilimento produttivo della società Ilsap di Lamezia Terme e dei terreni ritenuti contaminati, per un valore complessivo stimato in circa 150 milioni di euro.

Eseguito inoltre il sequestro preventivo - finalizzato alla confisca - dei profitti conseguiti dagli indagati per sé e a vantaggio e nell’interesse della Ilsap e che sarebbero costituiti dal risparmio di spesa che avrebbero dovuto sostenere per un corretto smaltimento dei rifiuti, quantificato per gli ultimi quattro anni 3,3 milioni di euro.

L’ARRESTO DEL DIRETTORE TECNICO

Durante le fasi dell’indagine è stato tratto in arresto, il 14 febbraio dell’anno scorso ed in flagranza di reato, Giovanni De Ninno, direttore tecnico pro tempore dell’impianto lametino, per violazione dei sigilli delle aree poste in sequestro, e per aver consentito altri sversamenti di reflui liquidi industriali con conseguenti effetti negativi sull’ecosistema di zona.

Gli inquirenti spiegano che l’indagine presenta una particolare importanza perché ..... consentirebbe di individuare almeno una delle concause dell’inquinamento nel golfo di Sant’Eufemia e si inserisce nel più ampio progetto predisposto dalla Procura di Lamezia, attraverso l’istituzione di un gruppo investigativo costituito da militari del Gruppo della Guardia di Finanza cittadina, dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale di Catanzaro e della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, attraverso il quale si intende fronteggiare l’attuale e pervasivo fenomeno dell’inquinamento ambientale nell’area della piana.


mercoledì 13 gennaio 2021

Per il Sant'Anna Hospital bicchiere mezzo pieno; parere favorevole all'accreditamento ma con alcune prescrizioni

Arriva l’ok per l’accreditamento del Sant’Anna Hospital di Catanzaro. La commissione straordinaria dell’Asp ha infatti comunicato all’Ufficio del commissario ad acta della sanità calabrese e al Dipartimento regionale Tutela della Salute il parere favorevole.


 Parere favorevole «con prescrizioni» da parte dell’Asp al mantenimento dei requisiti di accreditamento del Sant’Anna Hospital. Il passo in avanti stavolta c’è ed è nero su bianco. Ma non è ancora il passo definitivo, come spiega la commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria guidata dal prefetto Luisa Latella, affiancata dai commissari Salvatore Gullì e Marcello Musolino, che proprio ieri pomeriggio ha tenuto la riunione decisiva. «Il predetto parere – emerge dalla delibera – è subordinato alle verifiche da parte degli organi tecnici competenti», ovvero la Commissione di verifica dell’autorizzazione sanitaria all’esercizio e vigilanza delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private dell’Asp e l’Organismo tecnicamente accreditante della Regione (Ota). Le verifiche riguarderanno «l’effettiva attuazione da parte della Casa di cura Villa Sant’Anna Hospital spa delle prescrizioni dettate dai due organismi rispettivamente con .......... verbale del 9 dicembre 2020 e verbale del 24 dicembre 2020 dell’Ota».

martedì 12 gennaio 2021

Abuso, false diagnosi e truffa, per i 6 medici del Pugliese Ciaccio di Catanzaro udienza preliminare il 10 marzo. La Procura della Repubblica ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per i sanitari, accusati a vario titolo

 Avrà inizio il 10 marzo prossimo l'udienza preliminare a carico di sei medici in servizio nell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro per i quali la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio.



Processo per sei medici in servizio nell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. La Procura della Repubblica ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per i sanitari, accusati - a vario titolo - di abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e truffa. Il procedimento partirà il prossimo 10 marzo. A processo andrà dunque Fulvio Zullo, direttore fino al 2017 del Dipartimento universitario di Ostetricia e Ginecologia e consulente ginecologo-oncologo fino a tutto il 2019; Roberto Noia, dirigente di primo livello nel reparto di Ostetricia e Ginecologia; Andrea Gregorio Cosco, Menotti Pullano e Saverio Miceli, medici specialisti in Ostetricia e Ginecologia, e Roberto Venturella, responsabile del centro di Procreazione medicalmente assistita. Per l’accusa Zullo e gli altri medici avrebbero fatto false diagnosi nelle quali avrebbero indicato che le pazienti erano affette da patologie rientranti tra quelle che consentono la prescrizione gratuita dei farmaci, ingannando quindi l’ospedale che avrebbe subito, per questo, un grave danno economico. Dalle indagini emergerebbe anche che tanto Zullo quanto Venturalla, avrebbero prescritto 281 piani terapeutici per 177 pazienti per il contrasto dell’infertilità e le avrebbero “indirizzate” esplicitamente in .....

lunedì 11 gennaio 2021

Catanzaro Lido; 38 enne ruba gioielli dal valore di 8mila euro forzando finestra di un appartamento. Prontamente arrestato dai Carabinieri

 



Ladro di gioielli arrestato dai carabinieri della Stazione di Catanzaro-Lido. Un 38enne disoccupato è stato fermato dagli uomini dell'Arma: si era introdotto, dopo aver forzato una finestra, in un appartamento della zona sud della città. La proprietaria di casa non era presenza è al ritorno si è resa conto della mancanza di diversi gioielli per un valore di 8.000 euro.

I carabinieri, giunti immediatamente sul posto, a seguito di un primo accertamento investigativo, hanno individuato l'autore del furto. Una tesi confermata dalla successiva perquisizione dell'appartamenti del 38enne: all’arrivo dei militari, infatti, l’uomo ha lanciato dalla finestra il ..............

venerdì 8 gennaio 2021

Nel parcheggio del Centro Commerciale “Le Fontane”, compiva atti di autoerotismo, in pieno giorno. Arrestato 58enne per atti osceni in luogo pubblico.

  Catanzaro: Controlli della Polizia nei giorni scorsi.



Gli agenti della sezione Volanti hanno denunciato cinque persone per vari reati: un 61enne per sottrazione o danneggiamento, un 58enne per atti osceni in luogo pubblico, in quanto compiva atti di autoerotismo, in pieno giorno, nel parcheggio del Centro Commerciale “Le Fontane”,  un 25enne per il reato di evasione dai arresti domiciliari, una 36enne e una 58enne, per inosservanza al provvedimento di foglio di via obbligatorio emesso dal questore di Catanzaro.

Sfugge alla morsa dei... domiciliari e viene arrestato. Il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e il Soccorso Pubblico della Questura di Catanzaro hanno arrestato un ventunenne che si trovava ai domiciliari, da scontare per il reato di rapina aggravata in concorso commesso l’8 dicembre 2020. Le forze dell'ordine, durante un ..................

giovedì 7 gennaio 2021

"Tallini contro tutti" accuse pesanti sul sindaco Abramo, Polimeni (padre e figlio) il senatore Morra e il candidato Tansi. Partono le denunce contro la macchina del fango

 Si dice prima di tutto impegnato a dimostrare la propria estraneità alle accuse rivoltegli con l’inchiesta Farmabusiness della Dda. Ma Domenico Tallini non può certo essere considerato come un “passante” della politica. Per questo quando lancia dichiarazioni all’indirizzo di chi gestisce la cosa pubblica in città, queste non passano certo sotto traccia. Parte dalla continue frecciate a lui rivolte riguardo «mie interferenze sul Comune, come se gestissi tutto io». Non è così, spiega: «Probabilmente è il sindaco assieme al presidente del Consiglio Marco Polimeni ad avere il controllo di tutto».



Non sono uomo di potere, ma sicuramente ho avuto un importante ruolo politico nella città di Catanzaro negli ultimi decenni, negli stessi anni in cui il sindaco Abramo ha svolto i suoi quattro mandati e nel corso dei quali ha esercitato la gestione di quanto è stato realizzato grazie anche al mio ruolo politico. Abramo come politico è zero. Tanto che ogni volta che ha sconfinato nella politica ha combinato un mezzo disastro. Anche nella gestione il sindaco ha assunto decisioni in particolare nella nomina dei dirigenti e negli affidamenti non sempre in linea con i dettati normativi”.
Dello straripante intervento rilasciato online da Domenico Tallini a Calabria7 nel talk “Votantonio”, queste sono le novità salienti rispetto a quanto ci si poteva preventivamente attendere. Sono virgolettate perché perfettamente aderenti a quanto il consigliere regionale di Forza Italia, fino al 19 novembre presidente del Consiglio calabrese, ha più volte ripetuto nel corso della trasmissione. Frasi che in una città normale dovrebbero quantomeno provocare uno scossone immediato nella maggioranza che governa la città capoluogo, maggioranza che si regge su un patto di centrodestra di cui Sergio Abramo e Domenico Tallini sono i principali contraenti. Per il resto era prevedibile che, alla prima occasione ritenuta utile dal consigliere oggi nuovamente in carica per esternare in merito, si ripetesse quanto da lui già sostenuto in Consiglio regionale nella seduta della sua riammissione: totale estraneità ai fatti contestati, soddisfazione per la sentenza del Tribunale del riesame che ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare domiciliare emessa dal gip distrettuale di Catanzaro all’esito dell’inchiesta “Farmabusiness” e lo ha restituito alla ........

lunedì 4 gennaio 2021

Chiuse 3 attività commerciali. Vendevano vari articoli violando il Dpcm. Controlli dei Carabinieri di Catanzaro e di Soverato per il rispetto della zona rossa durante le festività.

 

 Catanzaro: Sanzionati tre commercianti, chiuse le attività perchè vendevano vari articoli violando il Dpcm



Tre attività commerciale sono state chiuse nel catanzarese e i rispettivi titolari sono stati sanzionati nel corso di un servizio di controllo dei Carabinieri delle Compagnie di Catanzaro e di Soverato. I militari sono entrati in azione nella giornata di ieri per garantire il rispetto delle disposizioni vigenti per la cosiddetta “zona rossa”. In particolare, sono stati controllati numerosi pubblici esercizi e attività commerciali autorizzati all’apertura ma con possibilità di vendere solo i prodotti espressamente previsti dal DPCM del 3 dicembre 2020 - allegato 23. Nel corso dei controlli sono state elevate sanzioni nei confronti di tre attività commerciali, 2 di Satriano e 1 di Catanzaro, alle quali è stata applicata anche la sanzione accessoria della chiusura dell’attività per 5 giorni al fine di impedire la reiterazione delle violazioni. Nella circostanza, in particolare, è stato accertato dai Carabinieri che presso i suddetti esercizi alcuni clienti avevano acquistato diversi capi di .................