«In queste ultime settimane circolano preoccupanti voci secondo le quali il direttore generale delle Dogane e Monopoli Marcello Minenna avrebbe deciso di ubicare a Gioia Tauro la sede regionale calabrese dell’Agenzia.
Stento a immaginare possibile una soluzione così improbabile, illogica, irrazionale e ancora una volta mortificante nei confronti di Catanzaro, capoluogo della Regione Calabria. Bisogna ricordare a Minenna, e non solo a lui, che questa vicenda ha un excursus abbastanza corposo che dovrebbe indurre chiunque sia dotato di buon senso e senso dello Stato ad assegnare a Catanzaro la sede di tale importante ufficio». Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che ne ha spiegato le ragioni «a beneficio di campanilisti e burocrati che antepongono agli interessi della collettività e delle economie pubbliche, motivazioni dettate da biechi particolarismi».
Secondo il primo cittadino del capoluogo «innanzitutto è positiva l’intenzione di rendere autonoma dalla Campania la nostra Regione in ordine agli uffici sopra menzionati. Nel 2018 lo aveva già messo nero su bianco Giovanni Kessler, l’allora direttore delle Dogane e Monopoli, il quale pensava di creare una macroarea Calabria-Basilicata con sede interregionale a Catanzaro. Le motivazioni addotte si ancoravano primariamente all’uniformità nazionale secondo cui le Direzioni sono ubicate nei capoluoghi di Regione. E poi vi erano ragioni pratiche che attengono alle relazioni istituzionali di enti e uffici coinvolti nella gestione di tale materia. È a Catanzaro che insistono: la Commissione Tributaria Regionale; la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate; la Direzione Regionale Agenzia Demanio; il Comando Regionale della Guardia di Finanzia; il Comando Regionale dei Carabinieri; la Corte dei Conti, il TAR. In pratica tutti gli organismi con cui la Direzione Regionale delle Dogane e dei Monopoli dovrà interfacciarsi sono insediati, ovviamente, nel capoluogo di Regione».
Le sentenze
Abramo ha pure ricordato che «esistono due sentenze del Tar Lazio del 2019, cui erano immotivatamente ricorsi il Comune e la Città metropolitana di Reggio Calabria, che confermano la legittimità dell’indicazione di Catanzaro quale sede interregionale identificata dalla riforma Kessler. I fatti ci dicono purtroppo che a causa di uno sciocco campanilismo in ordine al quale qualcuno ritiene di avere una sorta di diritto divino per rivendicare questo o quell’ufficio, la nostra Regione ha perso quella grande opportunità non solo di rendersi autonoma da Napoli, ma addirittura di inglobare nelle proprie competenze quelle del territorio lucano. E così, in quel marasma, l’ottimo piano messo a punto da Kessler è stato messo da parte, forse per quieto vivere o forse perché maggiori pressioni hanno indotto una parte della politica ad altre scelte: Kessler è stato rimosso dal primo governo Conte e sostituito da Mineo, a sua volta sostituito nel 2020 da Minenna».
L'appello
«Ed è proprio a Marcello Minenna che mi rivolgo, unitamente al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: prima di ufficializzare la scelta insana di cui si vocifera in questi giorni, guardate bene ai fatti, al giusto uso delle risorse, al corretto modo di operare. Scegliete senza condizionamenti e pressioni. Scegliete secondo il criterio della razionalità, del buon senso, del rispetto di regole e consuetudini istituzionali. Scegliete nello stesso modo in cui sono state individuate le altre sedi regionali delle Dogane in Italia: nei capoluoghi di Regione. Siate portatori di correttezza anziché di anomalie. L’unica sede regionale che può ospitare le Dogane e i Monopoli calabresi è Catanzaro. Non può essere diversamente. Spero pertanto che le ..........
voci di queste settimane siano infondate e sottolineo la mia disponibilità a un incontro con il dg Minenna in cui ribadire, fugando ogni dubbio, quella che è una legittima prerogativa del capoluogo di Regione».
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