martedì 29 dicembre 2020

I carabinieri di Catanzaro denunciano 156 persone, incassavano buoni spesa Covid dichiarando il falso.

 I reati contestati vanno dalla falsa attestazione sulla residenza e del numero dei componenti del nucleo familiare all’omessa o falsa indicazione di ricevere, nello stesso periodo, altri sussidi sociali



Indagine economica a largo raggio per i Carabinieri della Compagnia di Catanzaro. I militari delle Stazioni di Gimigliano, Squillace, Borgia e Tiriolo hanno denunciato 156 persone per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. I Carabinieri hanno accertato che i cittadini avrebbero chiesto ai vari Comuni – mediante false attestazioni – il “bonus alimentare” previsto in favore delle famiglie bisognose per l’emergenza pandemica da Covid-19. L'operazione è stata denominata "Mala Emptio" per richiamare la destinazione delle illecite percezioni. L'inchiesta è stata avviata durante tutto il periodo del lockdown (da aprile a giugno 2020), a seguito degli aiuti straordinari introdotti per il periodo di emergenza sanitaria (cosiddetti “buoni spesa covid-19”). I buoni alimentari sono stati erogati direttamente dai Comuni alle persone e alle famiglie in difficoltà economica, per acquistare alimenti, farmaci e altri beni di prima necessità. Ciascun Comune, poi, ha definito i requisiti per la concessione del bonus, garantendo somme variabili a seconda di vari indici di valutazione.


Gli accertamenti effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Catanzaro hanno consentito di verificare che gli indagati aderenti ai rispettivi bandi comunali hanno dichiarato informazioni non corrispondenti al vero, sostenendo in generale di trovarsi in condizioni di difficoltà economica e di indigenza, nel tentativo di indurre in errore le amministrazioni comunali e ottenere così un ingiusto profitto.    Le informazioni fornite non correttamente vanno dalla falsa attestazione sulla residenza e del numero dei componenti del nucleo familiare (l’elargizione era connessa anche all’effettivo stato di bisogno della famiglia) all’omessa o falsa indicazione di ricevere, nello stesso periodo, altri sussidi sociali (indennità di disoccupazione, pensioni di invalidità, l’indennità di maternità e lo stesso reddito di cittadinanza) che, superata una certa soglia, non avrebbe consentito l’ottenimento del buono alimentare. Tra le varie anomalie riscontrate anche chi percepiva regolarmente il proprio reddito da lavoro dipendente (perché evidentemente rientrante tra le categorie che hanno potuto continuare a prestare la propria attività lavorativa) o anche un soggetto che, a seguito di accertamenti, è risultato essere possessore di decine di migliaia di euro in buoni postali depositati. I Carabinieri hanno prima individuato quanti hanno presentato la domanda per ottenere il buono spesa (quasi 500 le domande giunte ai Comuni di Squillace, Vallefiorita, Palermiti, Gimigliano, Tiriolo e San Pietro Apostolo), successivamente hanno analizzato la documentazione e le autodichiarazioni presentate. Infine, hanno approfondito, con l’ausilio dell’Inps, degli istituti di credito e delle banche dati in uso alle forze di polizia, la posizione economica degli interessati. I 156 indagati sono stati  ..........................

lunedì 28 dicembre 2020

Catanzaro; a rischio 300 posti di lavoro Salvate il "Sant'Anna Hospital" Ultimi giorni utili prima della chiusura definitiva, mentre continuano i giochini politici che umiliano il capoluogo

 Protesta in piazza, conferenza stampa nell’attigua Sala delle culture e la disperazione del Sant’Anna Hospital ha invaso il capoluogo di regione. Prestazioni non pagate per oltre 22 milioni e accreditamento in bilico mettono a rischio 300 posti di lavoro e la salute di tanti cardiopatici calabresi che, affidandosi a una delle tre cliniche cardiologiche migliori d’Italia, hanno potuto evitare il dramma dell’emigrazione sanitaria. Ma il Sant’Anna non ci sta, non è il tempo della resa e l’attacco all’Azienda sanitaria provinciale è frontale. Il braccio di ferro continua per evitare che questi siano gli ultimi giorni prima della chiusura.

La crisi del Sant'Anna Hospital continua a tenere banco a Catanzaro. I consiglieri comunali Eugenio Riccio, Antonio Ursino, Filippo Mancuso, Antonio Angotti, Vincenzo De Sarro, Enrico Consolante, Rosario Mancuso, Roberta Gallo ed Ezio Praticò hanno chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario “urgente e improcrastinabile da tenersi entro la fine dell’anno”.

Le motivazioni? “Le gravissime situazioni occorse nelle ultime settimane nell’ambito della Sanità del .......

giovedì 24 dicembre 2020

Un Natale turbolento nel comune di Catanzaro lascia anche il consigliere dell'UDC Brutto dopo il caso "Gettonopoli"

 


Non sembra esserci pace nel Consiglio comunale. Ieri infatti il consigliere comunale Tommaso Brutto ha annunciato la sua scelta di dimettersi dal civico consesso. Si chiude così una consiliatura travagliata per l’esponente dell’Udc, eletto nelle fila del centrosinistra e poi rientrato nei ranghi del centrodestra. Ma soprattutto Brutto lascia quando ancora resta da sciogliere il nodo dell’inchiesta “Gettonopoli”. È infatti indagato con l’accusa di truffa per i rimborsi ottenuti come consigliere lavoratore, per la Procura però la sua assunzione sarebbe stata solo fittizia. Ma la sua ultima esperienza nell’assise cittadina è stata caratterizzata anche da un’altra vicenda finita poi all’attenzione dell’autorità giudiziaria.

a Palazzo De Nobili. Quest’anno, a causa delle restrizioni per il contrasto al Coronavirus, non si è svolto il tradizionale brindisi augurale tra il sindaco Abramo e i dipendenti dell’amministrazione comunale. Il primo cittadino ha approfittato dell’ultima seduta del Consiglio comunale per porgere gli auguri ad assessori, consiglieri ed addetti ai lavori. Ma a risuonare tra i corridoi del Palazzo della politica catanzarese e dai microfoni dell’assemblea cittadina, più .....

mercoledì 23 dicembre 2020

Catanzaro Mentre l'eccellenza regionale del Sant' Anna Hospital muore la politica non vede, non parla, non sente.

 Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Daniele Rossi è intervenuto sulla vicenda che vede coinvolta la clinica catanzarese “Sant’Anna Hospital” con una dichiarazione diffusa alla stampa: «È necessario e urgente – ha detto – che si trovi una soluzione per garantire la permanenza in essere del Sant’Anna Hospital. La vicenda giudiziaria che vede coinvolta la struttura farà il suo corso e chiarirà ogni eventuale responsabilità, ma nelle more che la giustizia faccia il suo corso, Catanzaro, la sua provincia e tutta la regione non possono certamente privarsi di un polo sanitario che negli ultimi tre anni è stato al vertice nazionale in quanto a numero di interventi cardiochirurgici realizzati e per il più elevato tasso di sopravvivenza dei pazienti a trenta giorni dall’intervento. Non amo, in nessuna occasione, parlare di “eccellenze” calabresi, quello del Sant’Anna Hospital è un vero e proprio unicum per la nostra regione, un fiore all’occhiello per tutto il Mezzogiorno che è cresciuto soprattutto grazie alle capacità e alle competenze di equipe di altissimo profilo e di professionisti di fama internazionale come il prof. Daniele Maselli».


Rossi ha poi aggiunto: «Un dato su tutti deve far riflettere: da solo, il polo cardiochirurgico del Sant’Anna Hospital effettua novecento prestazioni all’anno. Il Policlinico universitario e il “Pugliese-Ciaccio” assieme arrivano a cinquecento, mentre altri quattrocento pazienti che necessitano di interventi cardiochirurgici sono costretti ad emigrare: se il Sant’Anna fosse costretto a chiudere, diventerebbero ben milletrecento i casi di emigrazione sanitaria. Inutile sottolineare di quale aggravio sarebbe per i conti della sanità calabrese, per la qualificazione dei Lea calabresi, per l’economia delle famiglie che sarebbero costrette a grandi sacrifici, per tutto il territorio». In conclusione, l’appello del presidente Rossi: «Mi auguro che la vicenda possa essere affrontata nel brevissimo termine e che quindi si possa scongiurare la malaugurata e funesta ipotesi che ormai si scorge all’orizzonte di una chiusura delle attività del Sant’Anna Hospital: ne va della salute dei cittadini calabresi, ne va del futuro di decine di professionisti della sanità, ne va della qualità della vita di una regione intera. Il mio appello va quindi al presidente facente funzioni Nino Spirlì e al commissario Guido Longo perché si trovi una via risolutiva straordinaria e immediata. La ...

martedì 22 dicembre 2020

Catanzaro Beccato medico dell'Asp che lavorava anche in una clinica privata. Accusato di falso e truffa aggravata ai danni del servizio sanitario

 

Presta servizio in una nota clinica ma è... un medico dell'Asp. I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro hanno eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di Giulio Cosco (61enne di Catanzaro), specialista ambulatoriale interno di Audiologia, convenzionato con l’Azienda sanitaria provinciale.



Gli accertamenti del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro hanno consentito di rilevare che il professionista, sin dal 2001, era dipendente dell’Asp di Catanzaro e aveva l’obbligo di astenersi dal prestare la propria attività professionale in altre strutture sanitarie. Nonostante ciò, il medico collaborava stabilmente con una nota clinica catanzarese accreditata con il Servizio sanitario regionale, infrangendo il vincolo d’impiego e, al contempo, rilasciando negli anni diverse false autocertificazioni in cui si attestava l’assenza di attività svolte a qualsiasi titolo in altre strutture private. Le indagini dirette dal sostituto procuratore Anna Chiara Reale, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore Nicola Gratteri hanno condotto all’iscrizione del medico nel registro degli indagati con l’accusa di falso e truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario regionale. Il provvedimento cautelare emesso nei confronti del medico specialista si traduce nella sospensione dall’esercizio del ...

giovedì 17 dicembre 2020

Il porto di Catanzaro Lido molto lentamente si avvicina al suo definitivo completamento. Convocata la conferenza dei servizi per l’acquisizione dei nulla osta

 E’ stata ufficialmente indetta e convocata la conferenza dei servizi per l’acquisizione dei nulla osta e delle autorizzazioni da parte di tutte le amministrazioni competenti per l’approvazione del progetto definitivo del completamento del Porto di Catanzaro.



 il comunicato del sindaco Sergio Abramo. Il settore Pianificazione del territorio, diretto da Giovanni Laganà, ha inviato la comunicazione alle autorità preposte -  Regione Calabria, Provincia di Catanzaro, Soprintendenza archeologia-belle arti e paesaggio, Arpacal, Capitaneria di Porto, Agenzia delle Dogane, Comando dei Vigili del fuoco, Asp e Agenzia del Demanio – ai fini di fissare dei termini precisi per la richiesta di chiarimenti e integrazioni documentali e il rilascio delle rispettive determinazioni di competenza. Iter che culminerà, giovedì 1 aprile 2021, nella riunione in modalità telematica, alla presenza anche dei progettisti, con l’obiettivo“Con questo procedimento, l’amministrazione comunale ha dato un impulso determinante al lungo e complesso percorso verso il via ai lavori di completamento del Porto”, sottolinea Abramo ringraziando tutto il settore per l’impegno profuso. “Dopo la pubblicazione da parte del Ministero della Valutazione di Impatto Ambientale – prosegue il primo cittadino - diventa ora fondamentale che tutte le istituzioni collaborino in maniera sinergica per accelerare l’acquisizione dei necessari pareri in materia paesaggistica, antisismica e di edilizia attinenti il progetto. Un passaggio fondamentale che, mi auguro, possa essere espletato all’insegna della confronto e della condivisione che hanno già caratterizzato, nel corso di questi ultimi anni, l’iter della progettazione di un’opera strategica per lo sviluppo del Capoluogo e dell’intera fascia ionica”. di procedere, senza ....

mercoledì 16 dicembre 2020

Gettonopoli a Catanzaro 18 consiglieri restituiscono circa 10 mila euro. Indagati 29 consiglieri nello scandalo sui gettoni di presenza nelle varie commissioni.

 


Nelle casse del Comune di Catanzaro sono appena stati versati poco meno di 10mila euro (9.700 circa). A rifondere il bilancio comunale sono stati 18 dei 29 consiglieri comunali indagati nello scandalo sui gettoni di presenza nelle Commissioni. Quasi due terzi del civico consesso ha deciso di chiudere la partita con la Procura della Repubblica restituendo a Palazzo De Nobili le somme che, stando quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della polizia giudiziaria, erano state indebitamente percepite per riunioni consiliari avvenute praticamente solo su carta tra novembre e dicembre del 2018. Per i 18 consiglieri che hanno restituito i soldi al Comune si attende l’archiviazione per «tenuità del fatto». Un primo traguardo che arriva esattamente a un anno da quando i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria guidati dal maggiore Gerardo Lardieri fecero il loro ingresso a Palazzo De Nobili per notificare l’avviso di conclusione delle indagini.

a seguire il video imbarazzante sull'inchiesta gettanopoli di Catanzaro andato in onda su La7

martedì 15 dicembre 2020

Un terreno comunale in cambio di incarichi alla regione. Indagati dalla Procura di Catanzaro Parente e 2 consiglieri comunali per peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio

 È indagato di peculato e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, Claudio Parente, ex consigliere regionale della Calabria ed ex presidente del gruppo consiliare di “Forza Italia”. Questa mattina i finanzieri comando provinciale di Catanzaro, su ordine della Procura della Repubblica, hanno eseguito un sequestro preventivo ai fini della confisca di 37.682,80 euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Filippo Aragona, nei confronti di Parente.



L’indagine, diretta dal sostituto procuratore Graziella Viscomi con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore della repubblica Nicola Gratteri, ha coinvolto anche due consiglieri comunali di Catanzaro: Francesco Gironda e Giuseppe Pisano, iscritti nel registro degli indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

I provvedimenti di oggi scaturiscono da due avvenimenti che sembravano non collegati fra loro. Il 13 settembre 2018, il consiglio comunale di Catanzaro ha votato una delibera per cedere un terreno di proprietà comunale all’associazione interregionale “Vivere insieme”, operante nel settore dei servizi sanitari in convenzione. La delibera ha ottenuto il voto favorevole di Gironda e Pisano.

Il secondo evento riguarda invece l’assunzione, da parte di Parente, del fratello del consigliere Gironda e della convivente del consigliere Pisano, in qualità di collaboratori a tempo determinato nell’ambito della struttura speciale a sua disposizione presso il consiglio regionale.

Le indagini, effettuate dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, sono riuscite a mettere in relazione i due avvenimenti. È quindi risultato che Parente, in qualità di amministratore de facto di “Vivere insieme”, avrebbe indotto Gironda e Pisano a votare la delibera, in cambio Parente avrebbe assunto i due congiunti dei consiglieri nella struttura speciale. Per ricompensare i consiglieri comunali, Parente si sarebbe quindi appropriato dei fondi regionali destinati al reclutamento di personale da impiegare nella propria struttura speciale, utilizzandoli indebitamente per remunerare il fratello e la convivente dei due consiglieri comunali. La somma oggetto di sequestro, pari a ..........

lunedì 14 dicembre 2020

Se Crotone piange Catanzaro non ride. -17 posti nella classifica sulla "Qualità della vita 2020" stilata dal Sole 24 ore. Ecco tutte le città dal n 1 al n 107

 


Qualità vita: Crotone fanalino coda classifica Sole 24 Ore

Catanzaro 102/ma perde 17 posizioni, in risalita Cosenza +10


Spetta alla provincia di Crotone, quest'anno, la posizione di fanalino di coda della 31/ma indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita in Italia. La città pitagorica, sempre più avvolta da una crisi economica e non solo dalla quale non si intravvede via d'uscita, perde una posizione rispetto al risultato del 2019 e sprofonda al 107/mo posto, l'ultimo della classifica sul benessere nei territori, pubblicata oggi dal quotidiano economico, che tra i parametri utilizzati prende in esame anche il differente impatto della pandemia da coronavirus sulle varie aree del Paese. Non va meglio per le altre province calabresi: Vibo Valentia che era 103/ma nel 2019 lascia un'ulteriore posizione e scivola al 104/mo posto. Catanzaro perde ben 17 posizioni rispetto allo scorso anno e precipita al 102/mo posto. Perdita più contenuta per Reggio (-4 posizioni) che si ferma al 95/mo posto mentre Cosenza, prima tra le province calabresi, guadagna dieci posizioni rispetto al risultato dello scorso anno e si posiziona al 95/mo. 

Tra contagi, crisi economiche e lockdown come si misura la qualità della vita? L’ultima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori parte proprio da questo interrogativo, analizzando 90 indicatori, 25 dei quali dedicati allʼimpatto del coronavirus su economia e società. Milano perde 11 posizioni e scivola al 12esimo posto. Ma non è la sola città del Nord a scendere in classifica. Penalizzate anche molte città turistiche. Brillano Bolzano e Trento che si confermano al vertice. Ultima Crotone.

 A seguire la classifica definitiva di tutte e 107 città dalla prima Bologna all'ultima Crotone.

sabato 12 dicembre 2020

Catanzaro Sale a 39 (31 pazienti e 8 sanitari i positivi a Fondazione Betania dove cresce la paura per l'aumento dei contagiati, da lunedì tutte le attività saranno sospese.

 Sale a 39 - 31 pazienti e 8 sanitari - il numero di positivi al coronavirus nella struttura protetta “Casa della mimosa” di Fondazione Betania, a CatanzaroDa lunedì tutte le attività saranno sospese. All’interno del complesso è stata creata un’area Covid dove è possibile l’accesso esclusivamente a medici ed operatori sanitari. Nei giorni scorsi era stato anche rinviato lo sciopero indetto dai sindacati per rivendicare lo sblocco delle retribuzioni dei dipendenti.



la presenza di un focolaio da Covid 19 all'interno di Fondazione Betania, ente assistenziale accreditato al servizio sanitario regionale. 
 su propria iniziativa e a sue spese aveva avviato una campagna di monitoraggio sui pazienti ricoverati, dopo che in due avevano manifestato febbre e sintomatologia compatibile col coronavirus. In ventiquattro sono risultati positivi ai test rapidi, oltre tre operatori sanitari,  l'Asp di Catanzaro aveva predisposto uno screening di massa sui circa cento tra dipendenti e pazienti che al ......