Una nuova inchiesta giudiziaria rischia di far saltare i già fragili equilibri
dell’amministrazione comunale di Catanzaro. Dal novembre scorso, infatti, il gip del Tribunale di Catanzaro ha autorizzato l’intercettazione delle telefonate in entrata e in uscita del presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni. La notizia è contenuta in un’annotazione della Compagnia carabinieri finita agli atti dell’inchiesta “Corvo”, il fascicolo che vede indagati l’ex consigliere regionale Claudio Parente e i consiglieri comunali Francesco Gironda e Giuseppe Pisano. Nel documento sono trascritte due conversazioni di Polimeni. I carabinieri nella nota specificano che i fatti oggetto dei dialoghi non sono pertinenti rispetto «alle ipotesi di reato per cui si procede». In pratica il fascicolo aperto dalla Procura e nel quale è stata autorizzata l’intercettazione del presidente del Consiglio verte su fatti diversi rispetto ai presunti illeciti riguardo la concessione alla Vivere Insieme.
I fatti oggetto di indagine ruotano intorno alla convenzione per il......
diritto di superficie di un’area del quartiere Corvo stipulata tra il Comune e l’Associazione “Vivere Insieme” fondata da Parente, destinata alla realizzazione di un un centro assistenziale e servizi connessi e alla delibera del 13 settembre 2018 con la quale il Consiglio comunale, convocato d’urgenza, nell’estendere la proprietà all’associazione da cui Parente nel frattempo si era formalmente dimesso avrebbe consentito all’ente di partecipare al “Bando periferie” in scadenza. Il primo settembre precedente, intanto, nella struttura consiliare regionale di Claudio Parente erano entrati la compagna di Pisano e il fratello di Gironda. Sulla presunta connessione dei due fatti, delibera consiliare ed immissione fiduciaria nella struttura regionale ruotano le ipotesi di reato.
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