giovedì 15 aprile 2021

Lo uccise barbaramente mentre teneva per mano il figlioletto.La Dda di Catanzaro ottiene l'ergastolo per il 34 enne accusato del terribile omicidio

 


Ergastolo per Francesco Pannace, il 34enne accusato dell'omicidio di Carmelo Polito, avvenuto l'1 marzo 2011 a San Gregorio d'Ippona. Il gup distrettuale di Catanzaro Filippo Aragona, ha dunque accolto le richieste della Dda di Catanzaro La difesa, che aveva ottenuto il giudizio abbreviato, aveva chiesto l'assoluzione. Il delitto è stato commesso insieme ad un'altra persona mentre la vittima, raggiunta da numerosi colpi di pistola camminava tenendo per mano il figlio di 6 anniL'avvocato di Pannace, Giovanbattista Puteri, nella scorsa udienza aveva chiesto i termini a difesa dopo il deposito, da parte del pm Andrea Mancuso, dell'ordinanza cautelare nei confronti di Giuseppe Pannace, cugino dell'imputato, e Rosario Fiorillo, in quanto ritenuti dall'accusa uno esecutore e l’altro il mandante del delitto.Il rito abbreviato era stato condizionato ad una consulenza fisiognomica comparativa richiesta a suo tempo al gup distrettuale di Catanzaro dall'avvocato Puteri, una pericia che avrebbe dovuto comparare le immagini delle telecamere che hanno ripreso il delitto di Giuseppe Prostamo, ucciso il 4 giugno dello stesso anno e per il quale l'imputato è stato condannato con sentenza definitiva a 30 anni di reclusione, con quelle dell'agguato a Polito. Per la difesa non si sarebbe trattato della stessa persona. Circostanze che però non hanno retto al vaglio del gup.

 A seguire LA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO

L’attività investigativa, coordinata dal Pm della DDA di Catanzaro Andrea Mancuso, ha portatato a raccogliere gravi elementi di prova a carico dei due arrestati, ritenuti esponenti rispettivamente del locale di ‘ndrangheta di Piscopio e di quello di San Gregorio d’Ippona. Gli inquirenti avrebbero “cristallizzato” il ruolo ricoperto dai due nell’omicidio con le aggravanti di “aver agito con premeditazione” e al fine di “agevolare l’attività del locale di Piscopio", articolazione territoriale della ‘ndrangheta. Autore materiale dell’omicidio sarebbe quindi Giuseppe Pannace. Mentre, sempre secondo quanto rivelano gli inquirenti, il ruolo di Rosario Fiorillo sarebbe stato quello di mandante che avrebbe decretato la morte del Polito per vendicare uno schiaffo da questo sferratogli durante un periodo di comune detenzione in un istituto penitenziario.

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