Era l’11 marzo "LEGGI QUI i particolari dell'inchiesta" quando la Squadra Mobile di Catanzaro diretta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia esegue un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone ritenute responsabili di appartenere ad una associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso l’organizzazione di matrimoni di comodo e la produzione di ulteriore documentazione falsa, e di 4 persone, destinatarie di una seconda ordinanza cautelare ritenute, gravemente indiziate del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione Oggi, in aula nell'ambito dell'udienza scaturita dall'operazione denominata "Lucciole e lanterne" il pubblico ministero Graziella Viscomi, titolare del fascicolo, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per F. B. (difeso da Arturo Bova e Gennaro Piero Mellea), assistente capo coordinatore della Polizia di Stato, A. F., difeso dall'avvocato Domenico Cortese, e G. B. (difeso da Pietro Funaro), coinvolti nell’inchiesta “Lucciole e Lanterne”, scattata a
marzo dello scorso anno.
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