«Bisogna fare come abbiamo fatto con il depuratore», siamo a cavallo di Ferragosto del 2017, le elezioni che hanno confermato per la quarta volta Sergio Abramo sindaco di Catanzaro sono passate da meno di due mesi e il quadro politico cittadino appare in rapido mutamento con la più classica corsa a trovare uno strapuntino sul carro dei vincitori. (Come viene riportato dalla gazzettadelsud.it) Tommaso Brutto, che aveva appoggiato il candidato del centrosinistra, in quelle stesse ore confessa ad amici e conoscenti il suo imminente ritorno alla casa madre del centrodestra. Ma al di là degli aspetti politici, secondo gli inquirenti «le conversazioni ambientali intercettate (dopo il voto, ndr) suffragano l’indole del politico e l’andazzo per la gestione degli appalti pubblici». Con gli uffici chiusi nella calura estiva l’ex consigliere continua a essere il centro di una serie di richieste. Si occupa, per esempio, di trovare un posto come insegnante di sostegno per disabili alla moglie di un dipendente dell’Amc che si è speso in campagna elettorale per la sua elezione. Ma Brutto sembra giocare un ruolo da protagonista in un appalto per il teatro Politeama.
Basso Profilo, ma che in realtà era nata con un altro nome, Profilo Basso. E’ probabile che l’operazione cambi nome perché Tommaso Brutto, alla disperata ricerca di un posto di lavoro per il figlio Saverio, che per sua stessa ammissione non conosce le lingue straniere, rifiuta sdegnosamente l’offerta per un lavoro di “basso profilo” a 900. Euro al mese all’aeroporto di Lamezia. Lavoro ovviamente “offerto” saltando ogni procedura, se pur minima di selezione. Di più, Brutto vuole di più. Vuole un ............
posto al Parlamento europeo, da ottenere sfruttando i legami politici “così – dice nell’intercettazione – non lo cacciano più”. Peccato però che Saverio non conosca le lingue straniere.
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