sabato 31 luglio 2021

Abramo il futuro dell'università Magna Graecia è a forte rischio, appello del sindaco per salvare l’ateneo

 Da lunedì si farà sul serio. Stavolta l’appello del sindaco Sergio Abramo per salvare l’università non è caduto nel vuoto. Il passaggio chiave dell’integrazione delle Aziende ospedaliere cittadine è sempre lo snodo centrale dal quale passa la salvezza della facoltà di Medicina e, quindi, dell’ateneo che proprio sulla sanità ha puntato in maniera massiccia.


Le voci, ma soprattutto gli atti ufficiali, che arrivano dall’Unical non lo rassicurano affatto e ieri in Consiglio comunale ha quasi urlato al microfono dell’aula di Palazzo di Vetro invitando i consiglieri ad attivarsi immediatamente su questo fronte. Certo, lo ha fatto anche bacchettando i rappresentanti dell’assise e invitandoli a occuparsi di argomenti più “alti” che le questioni di quartiere, ma se l’appello lanciato anche nei precedenti Consigli era finito lì, stavolta c’è un impegno confermato dal presidente del Consiglio Marco Polimeni che ha invitato i consiglieri a muoversi subito e già da lunedì si partirà con un documento che già l’aula aveva approvato: «Non possiamo permetterci che qualcuno possa nicchiare su questa vicenda» ha affermato spiegando che quel .............. documento sarà sottoposto anche ai parlamentari calabresi e ai consiglieri regionali.

giovedì 29 luglio 2021

Giovino chiuso un noto locale per 15 giorni, alcool a minori e norme anti covid non rispettate

  Catanzaro Lido provvedimento della Polizia nei confronti di un noto imprenditore

chiuso locale per 15 giorni. Serata danzante non autorizzata, alcol, alto volume norme Covid non rispettate

Avrebbe organizzato una serata da discoteca in riva al mare, all’interno del suo lido balneare sito presso il lungomare di Giovino, a Catanzaro Lido, in barba ad ogni normativa anti-contagio e senza curarsi del distanziamento o dell’uso delle mascherine. E forse sarebbe anche riuscito a farla franca, se non fosse stato per alcuni giovanissimi – minorenni – finiti al pronto soccorso per un malore, dopo aver esagerato con l’alcool. È stata dunque scoperta una festa abusiva che si protraeva a tarda notte presso un noto locale della zona, con la partecipazione di decine di giovani e giovanissimi intenti a ballare “senza il minimo rispetto delle norme di prevenzione del contagio”, come riportato dagli agenti della Questura di Catanzaro intervenuti nella tarda nottata di ieri. Sul momento gli agenti hanno interrotto la festa, sanzionando il titolare per illecita somministrazione di bevande alcoliche oltre le ore 3, per la cessione di...........

mercoledì 28 luglio 2021

Triste fine per il medico catanzarese Giuseppe De Donno. Morto suicida curò Covid con plasma iperimmune

 


Si sarebbe tolto la vita nei giorni scorsi Giuseppe De Donno, originario di Catanzaro, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova che per primo l’anno scorso aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, la controversa terapia che prevedeva l’infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti. Il suo corpo è stato trovato nella sua casa di Eremo, frazione del Comune di Curtatone, da alcuni familiari. De Donno aveva 54 anni e si era dimesso dall’ospedale di Mantova ai primi giorni di giugno per cominciare, lo scorso 5 luglio, la nuova professione di medico di base a Porto Mantovano. Ancora non sono chiare le circostanze della morte. L’ex primario viveva con la moglie Laura e due figli, Martina, consigliere comunale a Curtatone, e Edoardo. Molti gli attestati di cordoglio da parte di molti cittadini attoniti per la scomparsa, che hanno ricordato De Donno per aver “salvato molte vite” con la sua terapia. De Donno, assieme a Massimo Franchini, primario della Immunoematologia e Trasfusionale del Carlo Poma, aveva iniziato a trattare i pazienti affetti da Covid che arrivano ormai stremati al Poma con la terapia del plasma iperimmune. In breve questa pratica era diventata nella primavera dello scorso anno l’unica arma contro il coronavirus, almeno nelle fase iniziali della malattia. In poco tempo diventò il primario più conosciuto d’Italia, conteso com’era da giornali e trasmissioni televisive. Non tutti, però, nel campo della medicina ne erano convinti e così su De Donno si scatenarono tante polemiche. Lui, però, tenne duro e riuscì ad ottenere una sperimentazione del suo metodo con l’università di Pavia. Alla fine, però, la medicina ufficiale non ritenne che quello fosse la cura più indicata per il Covid, anche se in molti guarirono legandosi per sempre con eterna gratitudine al primario mantovano. Giuseppe De Donno diventò primario facente funzione delle Pneumologia del Carlo Poma nel settembre del 2018 e poi nel dicembre dello stesso anno vinse il concorso da primario effettivo. De Donno era conosciuto anche al di fuori degli ambienti ospedalieri per essere stato in passato vice sindaco di Curtatone. Diploma al liceo classico, conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia all’università di Modena con 110 e lode. Dopo gli ......

martedì 27 luglio 2021

Catanzaro; processo per Parente, Pisano e Gironda. Corruzione e peculato i capi d'accusa.

 

 Un patto corruttivo per la società fondata da Parente e di cui il politico, nonostante le dimissioni, avrebbe mantenuto secondo l’accusa la gestione e il controllo.


Il 18 novembre compariranno davanti al gup Alfredo Ferraro l’ex consigliere regionale di Forza Italia Claudio Parente e i due consiglieri comunali di maggioranza Giuseppe Pisano e Francesco Gironda, entrambi eletti nel civico consesso nella lista “Officina del Sud”, il movimento fondato proprio da Parente. Il procuratore capo Nicola Gratteri, l’aggiunto Giancarlo Novelli e il sostituto Graziella Viscomi hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio per i tre politici coinvolti nell’inchiesta “Corvo” condotta dalla Guardia di Finanza. Gli inquirenti hanno ribadito le accuse di peculato per Parente e di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio per Pisano e Gironda. L’indagine ha al centro la convenzione firmata tra l’amministrazione comunale e la “Vivere Insieme” società fondata da Parente e di .......

giovedì 22 luglio 2021

Catanzaro Denunciato un 54enne mentre coltivava rigogliosa vegetazione di marijuana.

 


Una rigogliosa piantagione di marijuana, composta da 40 piante, alte circa 2 metri, è stata individuata e sequestrata dai poliziotti della Questura di Catanzaro nel quartiere cittadino di Gagliano. Nonostante la coltivazione fosse ben nascosta da altra vegetazione, gli uomini della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile sono riusciti ad individuarla grazie ad un’attenta, continua e capillare presenza sul territorio, finalizzata a contrastare diverse tipologie di reato. Gli immediati approfondimenti investigativi hanno permesso di attribuire la responsabilità della illecita coltivazione al proprietario del terreno, che, per far fronte alla siccità della stagione, aveva anche realizzato anche un sistema di irrigazione artigianale e protetto le piante con una recinzione il cui cancello di accesso era chiuso con una catena ed un lucchetto. L’uomo, S.S., di anni 54, che ha tentato di giustificare la coltivazione come ..........

mercoledì 21 luglio 2021

Porto di Lido "eppur si muove" Iter del 2012 da ultimare dentro il 2025 pena la perdita di 20 milioni di euro

Porto di Lido è l’ora delle analisi La valutazione ambientale è il nodo da sciogliere per riavviare il percorso. Parte a breve la caratterizzazione marina e dell’arenile chiesta dal ministero



 Un conto è realizzare una rotatoria stradale, un altro è costruire un porto». Mette subito le cose in chiaro il dirigente del settore Grandi opere di Palazzo De Nobili, l’ingegner Giovanni Laganà, che in merito all’iter relativo al completamento del porto di Lido ( Come riporta l'edizione odierna della Gazzetta del Sud) si mostra fiducioso e invita a prendere atto della complessità che riguarda l’intera procedura di un progetto che prevede un investimento di 20 milioni di euroC’è una data limite per sfruttare le risorse disponibili, il 2025, entro la quale tutto dovrà essere concluso. E stando alla tempistica di massima indicata, anche se l’iter per il “nuovo” porto è iniziato nel 2012, i margini in effetti ci sono: «I progettisti hanno indicato, e noi lo ribadiremo nei documenti di gara, un anno circa per il completamento delle opere. Quindi la scadenza del 2025 è un termine che si può-deve rispettare». Intanto con una decisione che sarà presa già nel corso dell’estate riguardo alla scelta tra la procedura di appalto integrato oppure la conclusione della progettazione esecutiva per poi andare successivamente in gara d’appalto; la prima garantirebbe tempi più contenuti, ma è una decisione che sarà presa a Palazzo De Nobili sulla base di un’adeguata ponderazione.

L’impasse

Intanto, però, c’è da sbloccare la............. 

lunedì 19 luglio 2021

Catanzaro; era morto da 4 giorni in un casolare abbandonato di Giovino. La sconfitta di un intera comunità per la morte del povero Salvatore.

 Salvatore, 60enne senza fissa dimora trovato morto in un casolare nel quartiere Giovino 



Il cadavere di un uomo è stato trovato questa mattina dagli agenti della Squadra mobile di Catanzaro in un casolare abbandonato in localita' Giovino. Stando alle prime analisi del medico legale l'uomo - un senza fissa dimora, Salvatore Casaccio, che si rifugiava nel casolare - non presenta segni di violenza. Visto, però, lo stato di decomposizione del cadavere e il caldo, l'autorità giudiziaria ha disposto l'esame autoptico sul corpo per stabilire con certezza le cause della morte che risalirebbe, ad una prima analisi, al massimo a 4 giorni fa. Sul  ............................

giovedì 15 luglio 2021

Terribile impatto sulla A21 muore autotrasportatore Catanzarese. A giorni sarebbe rientrato nella sua Città.



 Erano gli ultimi giorni di lavoro ( Come riporta la Gazzetta del Sud) prima del meritato riposo e delle ferie nella sua Catanzaro. Ma il destino lo ha strappato alla vita su un drammatico lembo di asfalto dell'A21. E' morto in un incidente stradale Domenico Schinello, 47 anni, originario di Catanzaro. Nella notte tra martedì e mercoledì, sull'autostrada A21 tra i caselli di Manerbio e Pontevico, l'uomo era a bordo del camion che stava guidando, per conto della Italtrans, quando si è schiantato con un altro mezzo pesante, adibito al trasporto di sabbia. Impatto violentissimo, e purtroppo fatale: Domenico Schinello, 47 anni, è morto sul colpo. Abitava a Calcinate, in provincia di Bergamo a pochi chilometri dai confini bresciani, dove si era trasferito da una ventina d'anni. E' rimasto incastrato nell'abitacolo, nella cabina schiacciata contro il rimorchio del camion che aveva davanti a sé: ferito in modo lieve anche il secondo camionista, 34 anni, e un uomo e una donna di 49 e 51 anni a bordo di una Citroen Picasso rimasta coinvolta nell'incidente. Al momento le cause dell'incidente sono ancora al vaglio delle forze dell'ordine: non è esclusa nessuna ipotesi. Si lavora sia sulla possibilità di un colpo di sonno che su un malore. Sul posto tre ambulanze (da Brescia, Dello e Leno) oltre all'automedica: i rilievi sono stati affidati alla Polizia Stradale di Montichiari. Schinello sarebbe dovuto tornare a Catanzaro, sua città di origine, ad agosto. Questi infatti sarebbero stati i suoi ultimi giorni di lavoro prima di potersi ...............

mercoledì 14 luglio 2021

Catanzaro per gli illeciti nel reparto di ginecologia a processo 6 ginecologi. Due assoluzioni perché il fatto non sussiste

 177 future mamme sarebbero state indirizzate esplicitamente in due strutture campane. In una avrebbe operato un’associazione di professionisti riconducibile allo Zullo, nell’altra lo stesso professionista riveste la posizione di medico specialista in Ginecologia per il tramite di un’altra associazione di cui Zullo deterrebbe il 50% delle quote. 


Il Gup del tribunale di Catanzaro, al termine di una lunga camera di consiglio, ha dichiarato il non doversi procede perché il fatto non sussiste nei confronti di Andrea Gregorio Cosco, 59 anni, medico specialista in Ostetricia e Ginecologia del Pugliese, e Saverio Miceli, 62 anni, medico specialista in Ostetricia e Ginecologia del Pugliese mentre ha rinviato a giudizio Fulvio Zullo, 60 anni, direttore del Dipartimento universitario di Ostetricia e Ginecologia presso il "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro; Roberto Noia, 50 anni, dirigente di I livello nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Pugliese; Menotti Pullano, 65 anni, medico specialista in Ostetricia e Ginecologia del “Pugliese”; Roberta Venturella, 36 anni, responsabile del Centro di procreazione assistita avviato nell’ospedale Pugliese. Per loro il processo di primo grado inizierà il 19 aprile.

L'accusa, a vario titolo, era quella di aver sottoscritto tredici piani terapeutici a favore di pazienti che non avevano fatto regolare accesso al reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’A.O. Pugliese Ciaccio, inducendo in errore l’amministrazione circa la sussistenza dei presupposti previsti dalla nota AIFA 74, nonchè sulla regolarità delle procedure cliniche seguite per la relativa diagnosi. Abuso d’ufficio in concorso è l’ipotesi di reato di cui devono rispondere Zullo e la Venturella. L’accusa riguarda il “traffico” di pazienti dall’ospedale catanzarese a due cliniche campane per sottoporsi alla procreazione medicalmente assistita. In particolare 177 future mamme sarebbero state indirizzate esplicitamente in due strutture campane. In una avrebbe operato un’associazione di professionisti riconducibile allo Zullo, nell’altra lo stesso professionista riveste la posizione di medico specialista in Ginecologia per il tramite di un’altra associazione di cui Zullo deterrebbe il 50% delle quote. Secondo l’accusa, sarebbero state indicate queste due cliniche come le uniche in grado di assicurare un esito positivo delle terapie nonostante, sottolineano gli inquirenti, in territorio calabrese vi fossero altre strutture sanitarie pubbliche che offrissero la medesime prestazioni sanitarie a prezzi inferiori. In questo modo avrebbero procurato un ingiusto vantaggio alle cliniche, e indirettamente allo stesso Zullo, per un totale di 719.482,74 euro pari alla somma versata da tutte le pazienti recatesi presso le sopracitate strutture sanitarie. Tutti i ginecologi indagati devono rispondere di abuso d’ufficio, falso e truffa per aver attestato diagnosi non veritiere ossia che la paziente era affetta da patologia rientrante tra quelle che consentono la prescrizione gratuita dei farmaci. In questo modo l’amministrazione avrebbe avuto un duplice danno, da una parte la spesa per il farmaco e dall’altra il mancato incasso del ticket. In particolare, per la ..................

venerdì 2 luglio 2021

Catanzaro; Abusi sessuali su una bambina di 11 anni condannato un 77 enne a 6 anni di reclusione.

 Violenza sessuale aggravata nei confronti di una bimba di 11 anni, per questa accusa il 77enne F. S., al termine del processo con rito abbreviato, è stato condannato a 6 anni di reclusione, pena di gran lunga superiore ai 2 anni e 8 mesi di reclusione che erano stati richiesti dal pubblico ministero. Questa la decisione del gup del Tribunale di Catanzaro Vittorio Rinaldi che ieri pomeriggio ha emesso la sua sentenza per l’imputato difeso dall’avvocato Paolo Carnuccio (le parti civili erano invece rappresentate dagli avvocati Vincenzo Varano, Domenico Pietragalla e Marco Sinopoli).


Teatro dell’orribile vicenda un paese della provincia di Catanzaro. I fatti sarebbero avvenuti durante l’estate scorsa. A far scattare gli accertamenti è stata la denuncia della madre della bambina che si è immediatamente rivolta alle forze di polizia dopo aver raccolto il disperato racconto della figlia. Secondo quanto ricostruito, l’anziano 77enne, conosciuto dalla bambina e dalla sua famiglia, si sarebbe avvicinato alla minore nel bar del paese con la scusa di offrirle un’aranciata. Un gesto innocente che si sarebbe trasformato in una trappola. L’uomo infatti ne avrebbe approfittato per allungare le mani tra le gambe della minore toccandole le parti intime. La bambina sarebbe riuscita a divincolarsi da quella presa morbosa e ad allontanarsi. Ma il 77enne non si sarebbe fermato, anzi avrebbe proseguito nel.........